Un caso emblematico di licenziamento disciplinare per fatti penalmente rilevanti accertati, a distanza di tempo, da una sentenza penale non irrevocabile
di V. A. Poso -
Con la sentenza n. 12321 del 14 aprile 2022, la Corte di Cassazione, ribadendo principi noti (qualcuno con un profilo di novità), affronta il caso di una dipendente postale condannata, non in via definitiva, in sede penale per una «tentata truffa perché, con artifici e raggiri consistiti nel presentarsi come persona disponibile a curare gli interessi della parte offesa, sola ed anziana, ed a seguire alcune pratiche presso l’ufficio postale per conto di questa, la induceva in errore facendosi consegnare documenti, buoni fruttiferi, libretto postale nominativo e polizza vita e procedeva, con varie operazioni, all’apertura di un libretto postale cointestato a sé e alla persona offesa su cui versava somme provenienti da altro libretto intestato alla p. o. e a una sua parente ed otteneva inoltre in riferimento al primo libretto una carta “postepay” a sé esclusivamente intestata».
Pur nei limiti dell’accertamento di merito in ordine alla sovrapposizione di due contestazioni disciplinari – la prima, che ha portato ad una sanzione conservativa della sospensione; la seconda, invece, definita con il licenziamento per giusta causa oggetto di causa (non senza sottovalutare la preclusione imposta dall’ultimo comma dell’art. 348 ter , c.p.c., in considerazione del fatto che la sentenza di primo grado e quella di appello sono giunte al medesimo convincimento su questo punto) – la Cassazione, confermando il principio del «ne bis inidem», ha ritenuto corretto il ragionamento giuridico fatto dalla Corte di Appello di Roma, che aveva accertato che la seconda contestazione disciplinare non si era limitata a valutare diversamente gli stessi fatti, oggetto del primo procedimento disciplinare, ma che il licenziamento era stato irrogato per «fatti nuovi prodromici alle operazioni postali” oltre che per “il fatto relativo alla detenzione di polizze assicurative e buoni fruttiferi e all’emissione della carta postepay».
È consolidato l’orientamento espresso dai giudici di legittimità secondo i quali il datore di lavoro, una volta esercitato validamente il potere disciplinare nei confronti del prestatore di lavoro in relazione a determinati fatti costituenti infrazioni disciplinari, non può esercitare, una seconda volta, per quegli stessi fatti, il suddetto potere, ormai consumato, essendogli consentito soltanto di tener conto delle sanzioni eventualmente applicate, entro il biennio, ai fini della recidiva (v., tra le tante, Cass. n. 17912 del 12 settembre 2016); anche sotto il profilo di una diversa valutazione o configurazione giuridica (v., tra le tante, Cass., 16 luglio 2020, n. 15228; Cass., 23 ottobre 2018, n. 26815; Cass., 22 ottobre 2014, n. 22388).
Si richiama, in particolare, il principio (anche questo consolidato), riaffermato sempre in una controversia postale, da Cass. n. 34368 del 23 dicembre 2019 (ed ivi molti riferimenti anche alla giurisprudenza precedente) , secondo il quale «L’avvenuta irrogazione al dipendente di una sanzione conservativa per condotte di rilevanza penale esclude che, a seguito del passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna per i medesimi fatti, possa essere intimato il licenziamento disciplinare, non essendo consentito (in linea con quanto affermato dalla Corte EDU, sentenza 4 marzo 2014, Grande Stevens ed altri contro Italia, che ha affermato la portata generale, estesa a tutti i rami del diritto, del principio del divieto di “ne bis in idem”), per il principio di consunzione del potere disciplinare, che una identica condotta sia sanzionata più volte a seguito di una diversa valutazione o configurazione giuridica».
La seconda censura, la cui inammissibilità è stata dichiarata per l’eterogeneità dei vizi denunciati nell’unico articolato motivo di impugnazione, è alquanto capziosa perché la Corte territoriale aveva ritenuto provate le condotte contestate sulla scorta della sola analisi della sentenza penale di condanna di primo grado, senza alcuna valutazione diretta dei mezzi di prova assunti nel processo penale, mai trasfusi nel processo civile.
Orbene, la Corte di Cassazione, ribadendo il principio dell’autonomia del processo civile rispetto a quello penale, afferma che l’onere della prova che compete al datore di lavoro è soddisfatto dalla sentenza penale di condanna, sulla quale può trovare fondamento il convincimento del giudice, senza acquisizione degli atti (e senza necessaria rinnovazione delle prove, aggiungiamo noi). Merita segnalare i punti nn. 2 e 3 della motivazione con riferimento agli effetti, nel procedimento civile, della sentenza penale di condanna passata in giudicato e di quella non definitiva, costituendo, quest’ultima, «in ogni caso una fonte di prova che il [predetto] giudice è tenuto ad esaminare e dalla quale può trarre elementi di giudizio, sia pure non vincolanti, su dati e circostanze ivi acquisiti con le garanzie di legge […]» , nel rispetto, comunque, del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza , ai sensi dell’art. 27,comma 2, Cost.
Sul tema dell’autonomia del processo civile rispetto a quello penale v., tra le tante, anche per gli ulteriori riferimenti giurisprudenziali, Cass. 16 novembre 2021, n. 34720, con nota di POSO, in Labor, 8 aprile 2022.
Sulla rilevanza della sentenza penale di condanna non irrevocabile, v. Cass. 15 ottobre 2021, n. 28368, con nota di POSO, ivi, 30 novembre 2021.
Lasciando in disparte il tema dell’immediatezza della contestazione disciplinare (che nel caso di specie sarebbe stata violata per il decorso di quasi cinque anni rispetto alla data dei fatti commessi), anche perché il principio della “doppia conforme” impedisce l’esame di un fatto ricostruito nei medesimi termini dai giudici di primo e di secondo grado (art. 348 ter, ultimo comma, c.p.c.), la Corte di Cassazione considera del tutto legittimo il comportamento del datore di lavoro che scelga di non contestare, nell’immediatezza del loro verificarsi, i comportamenti disciplinarmente rilevanti, ritenendo opportuno attendere il pronunciamento penale per un corretto accertamento dei fatti, così da ritenerli ragionevolmente sussistenti. Una considerazione, questa, non del tutto convincente, anche se supportata dalla giurisprudenza che su questo tema si è espressa (v. il punto n. 5 della motivazione), perché, a nostro avviso, se i fatti oggetto dell’accertamento penale sono noti al datore di lavoro nella loro consistenza è difficile considerare legittimo lo spostamento in avanti dell’esercizio del potere disciplinare, tenuto conto che, in pendenza del procedimento penale, non è prevista la facoltà per il datore del lavoro privato di promuovere il procedimento disciplinare e sospenderlo in attesa degli svolgimenti penali, come è consentito fare al datore del lavoro pubblico privatizzato.
Sulla nozione relativa di “immediatezza” della contestazione disciplinare v., da ultimo, l’ordinanza di Cass., 31gennaio 2022, n. 2869, con nota di CARO, in Labor, 29 aprile 2022, anche per gli ulteriori riferimenti giurisprudenziali; v. anche Cass., 24 agosto 2021, n. 23332, con nota di Poso, ivi, 8 settembre 2021.
Il quinto motivo di impugnazione, nel quale si deduce che «la violazione e/o la falsa applicazione del principio di immodificabilità della contestazione disciplinare di cui all’art. 7 della l. n. 300 del 1970, sostenendo che la Corte territoriale avrebbe esteso la sua indagine a condotte poste al di fuori dell’ambito lavorativo non oggetto di specifica contestazione, ragguagliando altresì la valutazione della giusta causa di recesso ad elementi normativi – quale l’art. 2119 c.c. – non tassativamente indicati nella nota di addebito», viene disatteso (lasciando in disparte il fatto che l’interpretazione dell’atto di licenziamento spetta solo al giudice del merito), perché «il principio di immodificabilità della contestazione disciplinare riguarda l’immutabilità dei fatti storici oggetto di addebito, ma non certo la loro qualificazione giuridica».
La censura relativa all’annosa questione della previsione contrattuale collettiva di sanzioni solo conservative per i comportamenti contestati (art. 54, lettere d), k), j) e n) del CCNL per il personale non dirigente delle Poste Italiane) viene superata sul presupposto che la tentata truffa in danno di una cliente lede irrimediabilmente il rapporto fiduciario, indipendentemente dalla previsione contrattuale, che non vincola il giudice in considerazione della nozione legale di giusta causa, mentre «dalla natura legale della nozione deriva che l’elencazione delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi abbia valenza meramente esemplificativa, sicché non preclude un’autonoma valutazione del giudice di merito in ordine all’idoneità di un grave inadempimento, o di un grave comportamento del lavoratorecontrario alle norme della comune etica o del comune viverecivile, a far venire meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore(Cass. n. 2830 del 2016; Cass. n. 4060 del 2011; Cass. n. 5372 del 2004; v. pure Cass. n. 27004 del 2018; Cass. n. 13412 del 2020)».
Questo punto della sentenza merita una osservazione più articolata.
Il giudice è vincolato dalle previsioni del contratto collettivo in materia di sanzioni disciplinari conservative, almeno nel caso in cui le stesse siano rigide e specifiche nel loro contenuto, a differenza di quanto accade con riferimento alle clausole c.d. elastiche: v., su questo tema, Cass. 11 aprile 2022, n. 11665, con nota di POSO, in Labor, 19 aprile 2022, alla quale sia consentito rinviare anche per gli ulteriori riferimenti giurisprudenziali); e, tra le decisioni più recenti, Cass., 21 aprile 2022, n. 12745 e Cass. 26 aprile 2022, n. 13063.
Nel caso in esame, però, il potere disciplinare è stato esercitato sulla base della sentenza penale di condanna non irrevocabile che ha configurato come sussistente il reato di tentata truffa. Quindi, sembra di capire, che in ipotesi come queste, il potere del giudice del merito di valutazione discrezionale del comportamento del datore di lavoro che abbia proceduto al licenziamento disciplinare si riespande, tanto che «non può limitarsi a verificare se il fatto addebitato sia riconducibile ad una previsione contrattuale, essendo comunque tenuto a valutare in concreto la condotta addebitata e la proporzionalità della sanzione» (così, tra le tante, Cass. n. 3283 dell’11 febbraio 2020).
E nel caso concreto esaminato dai giudici, anche alla luce delle circostanze in cui si era sviluppata la complessiva condotta della lavoratrice, di notevole gravità, sotto il profilo oggettivo e soggettivo, è difficile ritenere che la stessa non fosse tale da giustificare il recesso per giusta causa.
Da ultimo è stata confermata l’affermazione dei giudici di appello che avevano ritenuto superflua l’affissione del codice disciplinare presso la sede lavorativa della ricorrente, nonostante che le ipotesi disciplinari contestate fossero di origine contrattuale collettiva, in base al consolidato orientamento giurisprudenziale di legittimità che esclude il suddetto obbligo in presenza della violazione, come nel caso di specie, di norme di legge e comunque di doveri fondamentali dei quali il lavoratore abbia piena consapevolezza, riconoscibili come tali senza necessità di specifica previsione; a maggior ragione in caso di violazione di norme penali o che contrastano con il cosiddetto “minimo etico” (così, tra le tante, Cass. n. 6893 del 20 marzo 2018).
Informativa sul trattamento dei dati personali (ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679)
La vigente normativa in materia di trattamento dei dati personali definita in conformità alle previsioni contenute nel Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (Regolamento generale sulla protezione dei dati, di seguito “Regolamento Privacy UE”) contiene disposizioni dirette a garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche, con particolare riguardo al diritto alla protezione dei dati personali.
Finalità del Trattamento e base giuridica
Il trattamento dei dati personali è finalizzato a:
– fornire il servizio e/o prodotto richiesto dall’utente, per rispondere ad una richiesta dell’utente, e per assicurare e gestire la partecipazione a manifestazioni e/o promozioni a cui l’utente ha scelto di aderire (richiesta e acquisto abbonamento periodici; richiesta e acquisto libri; servizio di fatturazione; invio periodici in abbonamento postale, invio newsletter rivolte a studiosi e professionisti).
– inviare newsletter promozionale di pubblicazioni a chi ne ha fatto richiesta; ferma restando la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali invii in qualsiasi momento.
– inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento.
– gestire dati indispensabili per espletare l’attività della società: clienti, fornitori, dipendenti, autori. Pacini Editore srl tratta i dati personali dell’utente per adempiere a obblighi derivanti da legge, regolamenti e/o normativa comunitaria.
– gestire i siti web e le segreterie scientifiche per le pubblicazioni periodiche in ambito medico-giuridico rivolte a studiosi e professionisti;
Conservazione dei dati
Tutti i dati di cui al successivo punto 2 verranno conservati per il tempo necessario al fine di fornire servizi e comunque per il raggiungimento delle finalità per le quali i dati sono stati raccolti, e in ottemperanza a obblighi di legge. L’eventuale trattamento di dati sensibili da parte del Titolare si fonda sui presupposti di cui all’art. 9.2 lett. a) del GDPR.
Il consenso dell’utente potrà essere revocato in ogni momento senza pregiudicare la liceità dei trattamenti effettuati prima della revoca.
Tipologie di dati personali trattati
La Società può raccogliere i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:
nome e cognome dell’utente,
il suo indirizzo di domicilio o residenza,
il suo indirizzo email, il numero di telefono,
la sua data di nascita,
i dettagli dei servizi e/o prodotti acquistati.
La raccolta può avvenire quando l’utente acquista un nostro prodotto o servizio, quando l’utente contatta la Società per informazioni su servizi e/o prodotti, crea un account, partecipa ad un sondaggio/indagine. Qualora l’utente fornisse dati personali di terzi, l’utente dovrà fare quanto necessario perchè la comunicazione dei dati a Pacini Editore srl e il successivo trattamento per le finalità specificate nella presente Privacy Policy avvengano nel rispetto della normativa applicabile, (l’utente prima di dare i dati personali deve informare i terzi e deve ottenere il consenso al trattamento).
La Società può utilizzare i dati di navigazione, ovvero i dati raccolti automaticamente tramite i Siti della Società. Pacini editore srl può registrare l’indirizzo IP (indirizzo che identifica il dispositivo dell’utente su internet), che viene automaticamente riconosciuto dal nostro server, pe tali dati di navigazione sono utilizzati al solo fine di ottenere informazioni statistiche anonime sull’utilizzo del Sito .
La società utilizza i dati resi pubblici (ad esempio albi professionali) solo ed esclusivamente per informare e promuovere attività e prodotti/servizi strettamente inerenti ed attinenti alla professione degli utenti, garantendo sempre una forte affinità tra il messaggio e l’interesse dell’utente.
Trattamento dei dati
A fini di trasparenza e nel rispetto dei principi enucleati dall’art. 12 del GDPR, si ricorda che per “trattamento di dati personali” si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati e applicate a dati personali o insiemi di dati personali, come la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto o l’interconnessione, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. Il trattamento dei dati personali potrà effettuarsi con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati e comprenderà, nel rispetto dei limiti e delle condizioni posti dal GDPR, anche la comunicazione nei confronti dei soggetti di cui al successivo punto 7.
Modalità del trattamento dei dati: I dati personali oggetto di trattamento sono:
trattati in modo lecito e secondo correttezza da soggetti autorizzati all’assolvimento di tali compiti, soggetti identificati e resi edotti dei vincoli imposti dal GDPR;
raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, e utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
esatti e, se necessario, aggiornati;
pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o successivamente trattati;
conservati in una forma che consenta l’identificazione dell’interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati;
trattati con il supporto di mezzi cartacei, informatici o telematici e con l’impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza del soggetto interessato cui i dati si riferiscono e ad evitare l’indebito accesso a soggetti terzi o a personale non autorizzato.
Natura del conferimento
Il conferimento di alcuni dati personali è necessario. In caso di mancato conferimento dei dati personali richiesti o in caso di opposizione al trattamento dei dati personali conferiti, potrebbe non essere possibile dar corso alla richiesta e/o alla gestione del servizio richiesto e/o alla la gestione del relativo contratto.
Comunicazione dei dati
I dati personali raccolti sono trattati dal personale incaricato che abbia necessità di averne conoscenza nell’espletamento delle proprie attività. I dati non verranno diffusi.
Diritti dell’interessato.
Ai sensi degli articoli 15-20 del GDPR l’utente potrà esercitare specifici diritti, tra cui quello di ottenere l’accesso ai dati personali in forma intelligibile, la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione degli stessi. L’utente avrà inoltre diritto ad ottenere dalla Società la limitazione del trattamento, potrà inoltre opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati. Nel caso in cui ritenga che i trattamenti che Lo riguardano violino le norme del GDPR, ha diritto a proporre reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ai sensi dell’art. 77 del GDPR.
Titolare e Responsabile per la protezione dei dati personali (DPO)
Titolare del trattamento dei dati, ai sensi dell’art. 4.1.7 del GDPR è Pacini Editore Srl., con sede legale in 56121 Pisa, Via A Gherardesca n. 1.
Per esercitare i diritti ai sensi del GDPR di cui al punto 6 della presente informativa l’utente potrà contattare il Titolare e potrà effettuare ogni richiesta di informazione in merito all’individuazione dei Responsabili del trattamento, Incaricati del trattamento agenti per conto del Titolare al seguente indirizzo di posta elettronica: privacy@pacinieditore.it. L’elenco completo dei Responsabili e le categorie di incaricati del trattamento sono disponibili su richiesta.
Ai sensi dell’art. 13 Decreto Legislativo 196/03 (di seguito D.Lgs.), si informano gli utenti del nostro sito in materia di trattamento dei dati personali.
Quanto sotto non è valido per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i link presenti sul nostro sito.
Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è Pacini Editore Srl, che ha sede legale in via Gherardesca 1, 56121 Pisa.
Luogo e finalità di trattamento dei dati
I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo prevalentemente presso la predetta sede della Società e sono curati solo da dipendenti e collaboratori di Pacini Editore Srl nominati incaricati del trattamento al fine di espletare i servizi richiesti (fornitura di volumi, riviste, abbonamenti, ebook, ecc.).
I dati personali forniti dagli utenti che inoltrano richieste di servizi sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.
L’inserimento dei dati personali dell’utente all’interno di eventuali maling list, al fine di invio di messaggi promozionali occasionali o periodici, avviene soltanto dietro esplicita accettazione e autorizzazione dell’utente stesso.
Comunicazione dei dati
I dati forniti dagli utenti non saranno comunicati a soggetti terzi salvo che la comunicazione sia imposta da obblighi di legge o sia strettamente necessario per l’adempimento delle richieste e di eventuali obblighi contrattuali.
Gli incaricati del trattamento che si occupano della gestione delle richieste, potranno venire a conoscenza dei suoi dati personali esclusivamente per le finalità sopra menzionate.
Nessun dato raccolto sul sito è oggetto di diffusione.
Tipi di dati trattati
Dati forniti volontariamente dagli utenti
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.
Facoltatività del conferimento dei dati
Salvo quanto specificato per i dati di navigazione, l’utente è libero di fornire i dati personali per richiedere i servizi offerti dalla società. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere il servizio richiesto.
Modalità di trattamento dei dati
I dati personali sono trattati con strumenti manuali e automatizzati, per il tempo necessario a conseguire lo scopo per il quale sono stati raccolti e, comunque per il periodo imposto da eventuali obblighi contrattuali o di legge.
I dati personali oggetto di trattamento saranno custoditi in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta.
Diritti degli interessati
Ai soggetti cui si riferiscono i dati spettano i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 che riportiamo di seguito:
1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L’interessato ha diritto di ottenere informazioni:
a) sull’origine dei dati personali;
b) sulle finalità e modalità del trattamento;
c) sulla logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) sugli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) sui soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Dati degli abbonati
I dati relativi agli abbonati sono trattati nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196 e adeguamenti al Regolamento UE GDPR 2016 (General Data Protection Regulation) a mezzo di elaboratori elettronici ad opera di soggetti appositamente incaricati. I dati sono utilizzati dall’editore per la spedizione della presente pubblicazione. Ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs. 196/2003, in qualsiasi momento è possibile consultare, modificare o cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo scrivendo al Titolare del Trattamento: Pacini Editore Srl – Via A. Gherardesca 1 – 56121 Pisa. Per ulteriori approfondimenti fare riferimento al sito web http://www.pacinieditore.it/privacy/
Subscriber data
Subscriber data are treated according to Italian law in DLgs, 30 June 2003, n. 196 as updated with the UE General Data Protection Regulation 2016 – by means of computers operated by specifically responsible personnel. These data are used by the Publisher to mail this publication. In accordance with Art. 7 of the above mentioned DLgs, 30 June 2003, n. 196, subscribers can, at any time, view, change or delete their personal data or withdraw their use by writing to Pacini Editore S.r.L. – Via A. Gherardesca 1, 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy. For further information refer to the website: http://www.pacinieditore.it/privacy/
Cookie
Che cos’è un cookie e a cosa serve?
Un cookie e una piccola stringa di testo che un sito invia al browser e salva sul tuo computer quando visiti dei siti internet. I cookie sono utilizzati per far funzionare i siti web in maniera più efficiente, per migliorarne le prestazioni, ma anche per fornire informazioni ai proprietari del sito.
Che tipo di cookie utilizza il nostro sito e a quale scopo? Il nostro sito utilizza diversi tipi di cookie ognuno dei quali ha una funzione specifica, come indicato di seguito:
TIPI DI COOKIE
Cookie di navigazione
Questi cookie permettono al sito di funzionare correttamente sono usati per raccogliere informazioni su come i visitatori usano il sito. Questa informazione viene usata per compilare report e aiutarci a migliorare il sito. I cookie raccolgono informazioni in maniera anonima, incluso il numero di visitatori del sito, da dove i visitatori sono arrivati e le pagine che hanno visitato.
Cookie Analitici
Questi cookie sono utilizzati ad esempio da Google Analytics per elaborare analisi statistiche sulle modalità di navigazione degli utenti sul sito attraverso i computer o le applicazioni mobile, sul numero di pagine visitate o il numero di click effettuati su una pagina durante la navigazione di un sito.
Questi cookie sono utilizzati da società terze. L’uso di questi cookie normalmente non implica il trattamento di dati personali. I cookie di terze parti derivano da annunci di altri siti, ad esempio messaggi pubblicitari, presenti nel sito Web visualizzato. Possono essere utilizzati per registrare l’utilizzo del sito Web a scopo di marketing.
Come posso disabilitare i cookie?
La maggior parte dei browser (Internet Explorer, Firefox, etc.) sono configurati per accettare i cookie. Tuttavia, la maggior parte dei browser permette di controllare e anche disabilitare i cookie attraverso le impostazioni del browser. Ti ricordiamo però che disabilitare i cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del sito e/o limitare il servizio offerto.
Per avere maggiori informazioni
l titolare del trattamento è Pacini Editore Srl con sede in via della Gherardesca n 1 – Pisa.
Potete scrivere al responsabile del trattamento Responsabile Privacy, al seguente indirizzo email rlenzini@pacinieditore.it per avere maggiori informazioni e per esercitare i seguenti diritti stabiliti dall’art. 7, D. lgs 196/2003: (i) diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali riguardanti l’interessato e la loro comunicazione, l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge; (ii) diritto di ottenere gli estremi identificativi del titolare nonché l’elenco aggiornato dei responsabili e di tutti i soggetti cui i suoi dati sono comunicati; (iii) diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati relativi all’interessato, a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali.
Per modificare le impostazioni, segui il procedimento indicato dai vari browser che trovi alle voci “Opzioni” o “Preferenze”.
Per saperne di più riguardo ai cookie leggi la normativa.