Licenziamento per giustificato motivo oggettivo, non è più “detto, fatto”: la Cassazione cambia le regole del gioco e il rapporto non si estingue alla prima mossa

di P. Nappi -
Con la sentenza n. 15513 del 10 giugno 2025, la Suprema Corte di cassazione, cassa la sentenza della Corte d’Appello di Firenze, la quale, con la sentenza n. 94 del 4 febbraio 2022 (confermando quella del Giudice del lavoro di Lucca), diede un’interpretazione al comma 41 dell’art. 1 della Legge n. 92/2012, eccessivamente legata al testo della norma. La sentenza della Cassazione in esame affronta una questione di notevole rilievo sistematico nella disciplina del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ponendosi come momento chiarificatore sull’interpretazione dell’art. 1, comma 41, della L. n. 92/2012. Il cuore del dibattito giuridico verte sulla distinzione tra rilevan. . .