Le offese sessiste di un autista alla fermata dell’autobus nei confronti di una collega in attesa di prendere servizio, alla presenza anche di altre persone, non sono solo un fatto di mala educazione.  Il licenziamento disciplinare è d’obbligo. La Cassazione ricostruisce la corretta scala valoriale e mette ordine 

di V. A. Poso -
La vicenda assurta agli onori (si fa per dire) della cronaca è quella ora decisa dall’ordinanza della Corte di Cassazione 9 marzo 2023, n. 7029, che ha annullato, con rinvio, la sentenza della Corte di Appello di Bologna n. 211 del 7 luglio 2020, che, in riforma della sentenza di primo grado (quest’ultima confermativa dell’ordinanza sommaria) , dopo aver del tutto svalutato l’ addebito disciplinare avente ad oggetto le parole offensive, con apprezzamenti sessuali,  pronunciate da un autista di autobus nei confronti di una sua collega, aveva riconosciuto come non grave il primo (in ordine temporale) addebito disciplinare avente ad oggetto le espressioni offensive e minacciose pronun. . .