In tema di pubblico impiego privatizzato, l’attribuzione del buono pasto, che ha natura assistenziale, è condizionata all’effettuazione della pausa pranzo che, a sua volta, presuppone che il prestatore osservi un orario di lavoro giornaliero di almeno sei ore

di G. Cingolo -
La decisione in esame della Corte di Cassazione (ordinanza n. 16929 del 25 maggio 2022) sottende la tematica relativa al trattamento economico accessorio da corrispondere al lavoratore, ponendo particolare attenzione all’elargizione o meno dei buoni pasto, soffermandosi dapprima sulla loro natura e poi sul diritto per le lavoratrici in maternità dipendenti di una struttura pubblica di poterne o meno beneficiare. Sull’inquadramento giuridico del buono pasto la giurisprudenza nell’ultimo ventennio si è dovuta pronunciare numerose volte al fine di dirimere la questione se la natura dello stesso potesse o meno rientrare nelle obbligazioni contrattuali. In altri termini le Cor. . .