Condizioni di lavoro stressogene e responsabilità datoriale. La Corte di Cassazione muta orientamento?

di Livia Tamburro -
L’autrice rilegge la sentenza in commento, connotata dalla valorizzazione dell’ambiente lavorativo stressogeno, quale prevalente rispetto alle figure del mobbing e dello straining ai fini della risarcibilità dei danni connessi alle situazioni pregiudizievoli della condizione lavorativa del prestatore, in funzione dell’inosservanza degli obblighi di protezione dell’art. 2087 c.c., in coerenza con il consolidato orientamento della Corte di Cassazione che, nel dare rilievo alla condizione stressogena, a prescindere dalla pluralità e continuità delle azioni del datore e del suo intento persecutorio, richiede, ai fini della risarcibilità del danno non patrimoniale, nelle sue varie com. . .